Bonus facciate 2022, come funziona e chi ne ha diritto

Quello che comunemente viene chiamato “Bonus Facciate” è un’agevolazione fiscale adottata nella Legge di Bilancio nel 2020 con lo scopo di recuperare esteticamente, strutturalmente ed energeticamente gli involucri edilizi.

Durante l’anno fiscale 2020 e 2021 ha consentito di recuperare fino al 90% dell’importo speso, mentre il Bonus Facciate 2022 prevede una riduzione della percentuale da portare in detrazione al 60%. Vediamo più nel dettaglio che cos’è questa interessante agevolazione fiscale e quali lavori consente di portare avanti.

Chi ha diritto al Bonus Facciate 2022 

Per poter beneficiare dell’incentivo fiscale è necessario completare degli interventi di recupero della facciata esterna di un edificio esistente che sia in zona urbanistica A o B, cioè in centro storico o in zona già urbanizzata (D.M. 1444 del 1968).
I contribuenti che sono interessati all’agevolazione devono essere possessori dell’immobile o detenerlo in base ad un contratto di locazione o comodato regolarmente registrato. In tal caso, ovviamente, è necessaria l’autorizzazione del proprietario per poter procedere all’esecuzione dei lavori.
Possono fruire della detrazione anche familiari, coniugi o conviventi (Legge n.76/2006) a patto che la convivenza sia antecedente alla data di inizio lavori. 

Quali lavori si possono fare con il Bonus Facciate 2022

Beneficiano della detrazione tutti i lavori che riguardano la facciata di un edificio, da quelli più invasivi come il consolidamento strutturale o la realizzazione di una parete ventilata, a quelli più semplici come tinteggiatura. Rientrano nella casistica anche gli interventi sui balconi delle abitazioni, ma anche su fregi e ornamenti in caso di restauro di edifici di valore storico e architettonico. L’obiettivo del legislatore è stato quello di coinvolgere e favorire tutti gli interventi che potessero migliorare l’impatto estetico degli edifici in un contesto urbano.

Quindi rientrano anche i lavori su grondaie pluvialiparapetti cornici. Oltre al lavoro di posa in opera, vengono inclusi nel computo detraibile anche tutte le opere e le spese correlate, come l’installazione di ponteggi, l’occupazione per il suolo pubblico e l’IVA all’imposta di bollo.
Rientrano nel Bonus Facciate inoltre le spese per l’acquisto di materiali, progettazioni e prestazioni professionali, perizie e sopralluoghi, il rilascio dell’attestazione energetica. Non sono incluse invece nel Bonus Facciate 2022 tutte le spese relative ad infissi o a superfici orizzontali o inclinate, come il tetto, i pavimenti o superfici ad uso solare. Non rientrano neanche gli interventi di verniciatura di scuri e persiane o della parte interna della facciata, se non visibile dalla strada. 

Come funziona il Bonus Facciate 2022

Si tratta di una detrazione dell’imposta lorda (Irpef o Ires) che viene ripartita in 10 annualità costanti. Questo vuol dire che, con questa agevolazione fiscale, si ha la possibilità di recuperare il 60% di quello che si è speso in 10 anni. 
Portando in detrazione, ad esempio, un intervento di 20.000 euro per il rifacimento della facciata di un edificio, in 10 anni potranno essere recuperati 12.000 euro, suddivisi in rate uguali. Quindi ogni anno si beneficerà di un credito di 1.200 euro.
Non possono usufruire del Bonus Facciate i titolari di attività che aderiscono al regime forfettario, visto che l’aliquota sostitutiva va a sostituire l’Irpef. Per questa tipologia di contribuenti è possibile però sfruttare la cessione del credito. 

Sconto in fattura o cessione del credito?

Chi ha diritto alla detrazione, può valutare due differenti soluzioni:

  • Sconto in fattura: il contribuente ha diritto ad uno sconto sul corrispettivo dovuto all’impresa che ha effettuato i lavori. Questa a sua volta recupera il contributo come credito d’imposta ed è libera di cederlo anche ad istituti finanziari.
  • Cessione del credito: è un accordo per cui viene ceduto il credito d’imposta del contribuente per l’ammontare dell’importo detraibile. In parole povere si va a cedere il credito a cui si ha diritto con la detrazione ai soggetti che effettuano i lavori o ad un istituto di credito o ad altri soggetti che si fanno carico dei lavori come general contractor.

Cumulabilità del Bonus Facciate 2022

L’intervento di riqualificazione di una facciata può rientrare anche tra gli interventi di riqualificazione energetica riguardanti l’involucro (con agevolazioni di cui all’art. 14 legge 63/2013) o tra quelli di recupero del patrimonio edilizio (art.16 legge 63/2013).
Il contribuente può avvalersi di una sola detrazione. Nel caso in cui gli interventi possano ricadere in tipologie differenti, allora sarà importante contabilizzare in maniera differente le spese sostenute così che ciascuna rientri nel rispettivo bonus fiscale. 

Efficienza energetica

Nel caso in cui gli interventi alla facciata non siano solo di verniciatura, ma che possano influenzare le performance termiche dell’edificio o che comunque interessino più del 10% della superficie intonacata, devono rispettare dei requisiti minimi per accedere al sistema di detrazioni.
Vengono fissati infatti dei valori soglia di trasmittanza termica stabiliti dal DM 6 agosto 2020, tab. 1 all. E. 

Come usufruire del Bonus Facciate 2022

Per avere diritto alla detrazione al 60% è necessario effettuare tutti i pagamenti con bonifico bancario o postale. Qui devono essere specificati causale del versamento, codice fiscale di chi andrà ad ottenere la detrazione e codice fiscale o partita iva del soggetto a cui è stato effettuato il pagamento.
Nella dichiarazione dei redditi devono essere inseriti i dati catastali identificativi dell’immobile. Vanno conservate le fatture comprovanti le spese, quindi le ricevute dei bonifici e tutte le abilitazioni amministrative richieste dalla normativa urbanistica.
Per gli interventi di efficientamento energetico occorre anche la scheda descrittiva dell’intervento con il codice CPID, l’attestato di prestazione energetica e tutte le schede tecniche di materiali e componenti utilizzati.

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