Costruire un tetto a terrazza o pompeaina

Chiunque può installare una pompeiana elegante, stabile e di alta qualità ma serve qualche attenzione. Stefan, esperto falegname e trainer tecnico difischer, ci offre una guida passo passo su come realizzarla e su quello che è bene sapere.

Consideriamo questi sei punti

  1. Pompeiana e tenda
  2. Permessi di costruzione
  3. Fondamenta
  4. Scelta del legno
  5. Scelta della copertura
  6. Calcolo dei carichi e installazione degli elementi di collegamento

Vantaggi di una pompeiana rispetto a una tenda

Mi sono costruito di recente una pompeiana e non ho mai preso in considerazione una tenda – dice Stefan. Le tende, grazie al sensore, si ritraggono quando c’è vento. Questo protegge la tenda ma significa non poter più stare all’aperto. Con una pompeiana in legno, invece, si può stare seduti all’aperto sia con la pioggia che con il sole. 
Come falegname posso dire che la protezione che offre il legno è un aspetto importante per preferire una pompeiana a una tenda. Nel mio caso volevo che fosse la più grande e larga possibile per proteggere la facciata del piano inferiore della mia casa dalla pioggia e, quando cade, dalla neve. Ho pensato anche in termini di valorizzazione dell’abitazione: la pompeiana aumenta il pregio dell’abitazione in caso di vendita.

Permessi di costruzione

Dipende dalle dimensioni ma in linea di principio i permessi di costruzione sono necessari perché si tratta di struttura non temporanea. I permessi sono un aspetto a cui prestare attenzione per non incorrere in sanzioni. E’ bene informarsi, presso il Comune, sui regolamenti vigenti e i documenti richiesti. Questa accortezza prima eviterà problemi e ritardi dopo.

L’importanza delle fondamenta

Le fondamenta hanno il compito di distribuire uniformemente il carico sul terreno. Le condizioni atmosferiche ,come ad esempio il vento,vanno previamente considerate per determinare i carichi e le corrette dimensioni delle fondamenta. Progettando una pompeiana per un’abitazione al mare si dovrà tenere conto principalmente dei venti, per un’abitazione in montagna si dovrà invece considerare la neve.

<span style="font-size: 16px; caret-color: rgb(141, 141, 141); color: rgb(141, 141, 141); font-family: "Titillium Web", "Open Sans", sans-serif; background-color: rgb(255, 255, 255);">La scelta migliore è il legno lamellare</span>

Scelta del legno

Il legno solitamente utilizzato per l’esterno ha classe di durabilità 2 – dice Stefan - Tuttavia chi non vuole trattare il legno dovrebbe scegliere l’abete Douglas o il legno di larice. Personalmente, per questione di estetica e di uniformità, ho abbinato il colore della pompeiana al colore delle finestre e delle travi, ma è una questione di gusti. Fondamentale invece è la qualità del legno e per Stefan la prima scelta cade sul legno lamellare GL24H. Il legno lamellare è più vero, ha un certificato di conformità e garantisce un minor numero di spaccature rispetto al legno da costruzione. Rimane più veroanche a livello dimensionale,perché le lamelle, che hanno una larghezza di 3,4 – 4 cm, sono laminate con un adesivo resistente agli agenti atmosferici. Stefan non voleva che il legno si deformasse verso l’arcareccio del muro in caso di umidità o pioggia, e anche per questo ha optato per i legno lamellare GL24H. Se si desidera la precisione dimensionale, il legno lamellare è l’unica opzione.

Calcolo dei carichi e installazione degli elementi di collegamento. 

Collegamento delle travi principali e delle travi secondarie 

Solitamente si possono collegare la trave principale e la trave secondaria con un incastro a coda di rondine o un connettore integrale. Ma quello che forse non tutti sanno, è che si può collegare il tutto, anche con viti atuttofiletto- dice Stefan. Se la trave si collega al lato anteriore dell’arcareccio di gronda come trave secondaria, va inserita la vite atuttofiletto con un angolo di 45 gradi. Si ottiene in tal modo una connessione autoportante che garantisce la trazione a pieno carico. Questo e altri tipi di collegamenti si possono calcolare con fischer Woodfix. Woodfix è uno strumento gratuito di progettazione che permette di calcolare le tipologie più comuni di connessioni in legno e che fa parte del software fischer Fixperience. 

Collegamento dei pali 

I pali di legno sono generalmente collegati alla base del palo con una vite a testa esagonale DIN 571 inserita mediante un avvitatore. Stefan però consiglia un altro tipo di fissaggi che fa risparmiare tempo e non richiede nessuna preforatura: le viti per legno di fischer. Sono simili alle viti a testa esagonale e sono state progettate per collegare i componenti in acciaio al legno. Queste viti consentono il fissaggio vicino ai bordi senza che il legno si spacchi.

Uno dei collegamenti più importanti è quello tra l’arcareccio della parete principale attraverso il telaio in legno e l’isolamento esterno del telaio principale. 

Collegamento dell’arcareccio alla trave principale

Un altro punto di collegamento si trova tra l’arcareccio e la trave principale. In passato a questo scopo venivano utilizzati i chiodi, oggi le viti a testa piatta sono diventate una soluzione comune. Il vantaggio della vita a testa piatta è di dare alla trave maggiore pressione e offrire una maggiore resistenza ai carichi del vento. In passato l’arcareccio veniva allineato e fissato con due viti a testa svasata per ogni punto di fissaggio ma ciò generava troppa pressione sulle viti. Stefan, raccomanda di utilizzare una vite a testa piatta per allineare e una vite a tutto filetto per fissare. Nell’ETA sono indicate le distante consigliate. Va segnata la distanza per ogni punto di fissaggio e poi si inserisce la vite a tutto filetto con un angolodi 45 gradi. Quando il carico viene applicato sarà soggetto a trazione. Stefan sa per esperienza che la resistenza a trazione di una vite in acciaio sarà sempre superiore alla resistenza del legno. Ciò significa che la costruzione sarà deteriorata prima che la vite si rompa.

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