22.000 tasselli fischer per carichi pesanti impiegati nella Torre di prova degli ascensori di Thyssenkrupp.
La Torre, con nucleo in calcestruzzo armato e facciata polimerica, ha un diametro di 21 metri e detiene il primato di avere la piattaforma panoramica più alta del paese con 232 metri di altezza rispetto a uno sviluppo complessivo di 246 metri.
I visitatori che salgono sulla piattaforma possono godere di uno sguardo panoramico a 360° da Rottweil alle Alpi Sveve e nelle giornate limpide fino alle Alpi Svizzere.
E’ stata progettata dagli architetti Werner Sobek e Helmut Jahn e rappresenta, letteralmente, il picco architettonico del Baden-Württemberg oltre ad essere il simbolo della Thyssen in Germania.
La costruzione della facciata è stata opera della Tayio Europe Gmbh.
La contrapposizione tra il contesto verde della vallata e l’avanzata tecnologia della Torre è un singolare, ma perfetto connubio.
La geometria dinamica della Torre converge come una spirale verso l’alto e l’effetto è quello di un tassello che si avvita verso il cielo, al cui interno vi sono le colonne dedicate al collaudo degli ascensori prodotti da Thyssen.
L’involucro esterno, in tessuto di fibre di vetro, si avvita su sé stesso e progressivamente è più trasparente verso l’alto, conferendo alla Torre un aspetto leggero.
La membrana cambia l’aspetto della Torre a seconda dell’ora del giorno, della stagione e dell’incidenza della luce nei locali. È autopulente e protegge dal vento, dall’irraggiamento solare intenso e dal raffreddamento.
Nella Torre sono esposte le innovazioni Thyssen come il prototipo della cabina Multi, il primo ascensore magnetico al mondo, capace di spostarsi in verticale e orizzontale.
Il design ricorda i legami dell’atomo di carbonio, elemento chimico costruttivo della cabina, che insieme alla tecnologia rende tutto avveniristico: varcando la soglia si ha l’impressione di entrare in un’altra dimensione. La dinamica della cabina si basa unicamente sul campo magnetico, a cui sono consentiti movimenti sia verticali sia orizzontali, e controllato da una ghiera posta sul retro della cabina.
Nessun impiego di elettricità, solo conversione di energia, utilizzata anche per gli uffici dislocati lungo la Torre.
4 le zone in cui è suddivisa
21 mt il diametro
246 mt l’altezza massima
17.000 i m2 di tessuto di fibre di vetro rivestito di polimeri che avvolgono il nucleo portante in calcestruzzo armato.
40.000 t il peso
240 t il peso dello smorzatore armonico che compensa le oscillazioni della struttura.
Sarà così possibile simulare in anticipo i possibili movimenti ondulatori degli edifici causati da qualsiasi condizioni metereologica. Le oscillazioni degli edifici rappresentano una delle più grandi sfide nello sviluppo di un ascensore e poter testare queste condizioni in modo realistico garantisce molti vantaggi rispetto alle tradizionali simulazioni sotterranee.
22.000 i fissaggi fischer utilizzati, sia per la cremagliera della navetta di montaggio che per l’ancoraggio della facciata ventilata. Per fare in modo che il costruttore della facciata potesse spostarsi lungo la parete della Torre con le sezioni di membrana e i materiali di lavoro, è stata sviluppata una piattaforma di montaggio mobile extra (navetta). Questa costruzione ad anello si spostava verticalmente sulla base di tre cremagliere con ruote dentate. La struttura era mossa da nove motori.
fischer è stata decisiva anche sulla struttura degli ancoraggi delle rotaie.
Per l’area 0–50 m nella zona 1, è stata impiegata la resina fischer Superbond FIS SB 390 S con barre filettate FIS A M30x325 (8.8) e dadi piatti M30 a norma ISO 4035, classe di resistenza 05.
68 giorni realizzati a costruire il nucleo in calcestruzzo armato
5,6 i metri costruiti giornalmente
Il carico accidentale determinante per la Torre è il vento che vi agisce e per questo, sia in fase esecutiva di cantiere che in fase di progetto è stata suddivisa altimetricamente in quattro zone distinte:
Questo implica sistemi di fissaggio distinti in funzione della zona: i fissaggi fischer utilizzati permettono di ottenere la massima portata e sono omologati a norma ETAG 001/EOTA-TR029 per il calcestruzzo fessurato.
I sistemi scelti sono i migliori a parità di prestazioni, affidabilità e facilità di montaggio.
Nella zona 1 nell’area 0–27 m sono state integrate le barre filettate FIS A M20x320 in acciaio inossidabile (A4) con la resina epossidica ad alte prestazioni FIS EM 390 S. Nell’area 27–63 m e nella successiva zona 2 si è fatto ricorso al sistema di ancoraggio fischer Powerbond con barre diametro M16 in A4. Una soluzione scelta per i numerosi vantaggi, come i tempi di indurimento ridotti e l’alta resistenza alla trazione con profondità di ancoraggio relativamente ridotte. Nella zona 3 (110–207 m) la scelta è caduta sul sistema di ancoraggio composito fischer SuperBond in versione RSB 16 mini (fiale di ancoraggio a reazione) in combinazione con le barre filettate RG M 16×300 A4. Decisivi qui i tempi di indurimento rapidi e il montaggio nel calcestruzzo a dispetto di temperature esterne rigide, fino a -30 °C.
Le barre filettate sono dotate di rondelle in acciaio inossidabile (A4) a norma DIN 7349. Hanno trovato applicazione anche altri sistemi, come FIS EM 390 S con FIS A M16x270 A4 e i tasselli per ancoranti a iniezione FIS H 22×1000 L.
Sulla base della perizia dello Studio di Ingegneria IEA Eligehausen-Asmus-Hofmann di Stoccarda, la soluzione era adatta soprattutto per il fondo di ancoraggio che si discostava dalle attuali normative.